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Allerta ozono a Lendinara.

Ecco cosa sta succedendo.

L’Ulss 5 Polesana segnala un’impennata nei livelli di ozono atmosferico, tipica dei mesi caldi, specialmente nelle aree di pianura come quella di Lendinara. I valori più elevati si misurano tra le 10 e le 18, quando sole e temperature scaldano l’aria, facendosi “catalizzatori” del fenomeno .

Chi rischia di più? I soggetti sensibili

Il picco non è affatto innocuo: occhi brucianti, tosse, difficoltà respiratorie possono colpire chi soffre già di asma, bronchiti, allergie, o chi è più vulnerabile (bambini, anziani, donne in gravidanza) . Anche chi svolge attività fisica all’aperto ne risente: con concentrazioni attorno ai 200 µg/m³ l’OMS segnala una riduzione mediamente del 10% della funzionalità polmonare. In pratica: fiato corto, senso di pressione al petto e tosse più frequenti.

Da dove arriva l’ozono “cattivo”?

Non è l’ozono buono dello strato alto, quello che protegge i raggi UV: si forma invece al suolo (troposfera) tramite reazioni causate da ossidi di azoto e composti organici volatili (emessi da traffico, industrie, solventi, ma anche da alberi). Con sole e aria stagnante si scatena la miscela – gialla, irritante, insidiosa.

Come ridurre i rischi

Ecco alcune contromisure semplici ma efficaci:

  • Evita attività pesanti all’aperto nelle ore calde (dopo le 10 fino a dopo le 18). Se proprio devi, fallo di prima mattina oppure in serata.

  • Distanza da fonti di inquinamento: se sei in strada, prediligi zone ombreggiate o con ventilazione naturale.

  • Tieniti aggiornato: ogni giorno Arpa e Ulss comunicano i livelli orari di ozono. Se superano i limiti (200 µg/m³ media oraria o 110 µg/m³ su 8 ore), scatta l’allerta.

Perché è importante non abbassare la guardia

Oltre al fastidio immediato, l’esposizione cronica all’ozono può indebolire le difese polmonari, favorire malattie respiratorie e cardiovascolari, e rendere più fragili anche piante e materiali.

Il passaggio? Anche una questione sociale

Al di là dei singoli comportamenti, sarebbe utile un impegno collettivo: ridurre l’uso dell’auto, spingere su trasporti pubblici ed energia pulita, limitare le emissioni industriali. Solo così si potrà abbassare davvero il livello di ozono nel lungo periodo .

In sintesi: cosa fare oggi

  1. Non uscire o fare sport all’aperto tra le 10 e le 18 se sei sensibile.

  2. Monitorare le previsioni Arpa/Ulss per capire i picchi di ozono.

  3. Adottare comportamenti “ecologici”: autos ridotte, meno traffico, più verde.

  4. l’estate porta il caldo…ma anche l’ozono. Il consiglio è di restare pratici: fai attenzione alle giornate più calde, proteggi te e chi sta attorno, e se possiamo, cerchiamo di fare la nostra parte. Non serve correre a piangersi addosso, ma un po’ di buonsenso non guasta.

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