Fecchio tuona contro la viabilità insostenibile.
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Strade peggiori di un percorso a ostacoli.
Nel cuore dell’Isola di Ariano, tra i rami del Po e le arginature che proteggono un terreno generoso ma problematico, c’è un tema che infiamma la cittadinanza: le condizioni delle strade provinciali. A sollevare il caso è Fecchio, membro della nota famiglia artigiana – tra le menti dietro la Collezione di Ocarine di Grillara – che descrive le carreggiate locali come “inaccettabili”.
Dov’è il guasto?
Le arterie in questione, tra cui la S.P. Ariano‑Rivà, sono strette, mal concepite e spesso piene di buche, rendendo problematico ogni spostamento per residenti e turisti. Non parliamo di semplici avvallamenti, ma di vere e proprie trappole – incidenti in agguato e mezzi che arrancano a velocità da lumaca.
Perché questo degrado?
Il territorio, nato da millenni di sedimenti alluvionali, per secoli è stato soggetto a inondazioni e opere di contenimento . Oggi, pur protetto, paga il prezzo di manutenzioni carenti e investimenti insufficienti, lasciando la viabilità in uno stato di semi-abbandono.
Cosa chiede Fecchio (e noi con lui)
Intervento immediato: rattoppare buche, alzare il livello asfaltale, eliminare pericoli.
Programmazione a lungo termine: rifare i tratti compromessi, rivedere il tracciato laddove serve.
Risorse certe: stanziamenti precisi per la rete stradale dell’Isola di Ariano.
Perché è importante
Sicurezza: marciapiedi rovinati e percorsi irregolari favoriscono gli incidenti.
Qualità della vita: vivere in un’oasi isolata diventa difficile quando anche andare al supermercato è un rischio.
Valorizzazione territoriale: Ariano è un gioiello di storia, artigianato (le ocarine) e bellezze naturali. La viabilità va al passo con questa ricchezza, non la rallenti.
Vogliamo essere sinceri: queste dinamiche non sono una novità. Qui si naviga nel solito copione: promesse a ogni tornata elettorale, poi l’oblio. Il Polesine merita rispetto: un territorio costruito con fatica – pensate all’origine alluvionale – non può restare impantanato. Ora serve serietà: tollerare una buca oggi significa accettare altre dieci domani.
In conclusione, il richiamo di Fecchio non va sottovalutato. È un segnale di malessere concreto, radicato nel quotidiano di chi vive Ariano nel Polesine. Se le amministrazioni vogliono davvero valorizzare questo territorio – dal cuore artigianale (la collezione di ocarine) alla sua eredità naturale – la priorità deve essere la viabilità. Non basta un rattoppo: servono strategie lungimiranti, risorse e continuità. Tempo di rimboccarsi le maniche, non di sbandierare l’Isola ai quattro venti mentre la strada ti fa inciampare.

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