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Un incidente spezza una famiglia.

Tragedia a Castelmassa la comunità sotto shock.

Castelmassa, tranquillo comune del Polesine, si è svegliato il 15 giugno con il cuore spezzato. Un terribile incidente stradale ha colpito una famiglia del posto, portando via la vita di un bambino di soli 8 anni e lasciando in condizioni gravi la madre e il fratello maggiore, di 11 anni. Una tragedia che ha sconvolto l’intera comunità, stretta ora in un silenzio carico di dolore e incredulità.

Tutto è accaduto lungo la strada provinciale 46, un tratto di carreggiata che collega diverse località del Basso Polesine, spesso poco trafficato ma non privo di insidie. La famiglia viaggiava a bordo di un’auto guidata dalla madre, una donna molto conosciuta in paese, apprezzata per il suo impegno nella vita quotidiana e nella comunità.

Per cause ancora in fase di accertamento, l’auto ha improvvisamente sbandato, finendo la sua corsa contro un platano. L’impatto è stato violento e non ha lasciato scampo al figlio minore, che è morto sul colpo. Il suono delle sirene ha rotto il silenzio della campagna poco dopo l’incidente, richiamando sul posto ambulanze, vigili del fuoco e forze dell’ordine.

I soccorritori, accorsi tempestivamente, hanno lavorato senza sosta per estrarre i feriti dalle lamiere accartocciate. La madre, gravemente ferita, è stata trasportata in elicottero all’ospedale di Verona, dove i medici stanno facendo il possibile per stabilizzarla. Anche il figlio maggiore, in condizioni serie ma cosciente all’arrivo dei sanitari, è stato trasferito d’urgenza all’ospedale pediatrico di Padova.

Le prossime ore saranno decisive per entrambi. Intanto, la notizia della morte del piccolo si è diffusa rapidamente, lasciando senza parole chiunque abbia avuto modo di conoscere la famiglia o anche solo di incrociarla nei gesti semplici della vita quotidiana.

Castelmassa è un paese dove ci si conosce per nome, dove i volti sono familiari e le storie si intrecciano da generazioni. La tragedia ha toccato tutti: vicini, amici, insegnanti, compagni di scuola. C’è chi ricorda il sorriso del bambino, chi parla con commozione della madre, sempre presente e attenta. Il dolore è tangibile, lo si respira nelle strade, nei bar, davanti alla scuola elementare che ora appare silenziosa e vuota.

In molti si stanno già mobilitando per offrire sostegno concreto e morale alla famiglia colpita. Non mancano messaggi di solidarietà, fiori lasciati davanti alla casa, abbracci senza parole. In un momento in cui nulla può davvero consolare, l’intera cittadinanza si stringe in un abbraccio collettivo.

Ora, a Castelmassa, tutto sembra sospeso. La vita continua, ma con un vuoto difficile da colmare. Questo incidente non è solo una tragedia privata: è una ferita profonda per un'intera comunità che si ritrova, improvvisamente, a fare i conti con la fragilità della vita.

I funerali del bambino non sono ancora stati fissati, ma si prevede una partecipazione massiccia. Non per curiosità, ma per amore, per rispetto, per quel bisogno umano di esserci, di dire "non siete soli", anche quando le parole sembrano inutili.

La speranza, ora, è tutta concentrata sulle condizioni della madre e del figlio maggiore. Castelmassa prega, aspetta, e intanto piange uno dei suoi figli.


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