Assalto al bancomat di Sarnico.

Arresti e indagini arrivano fino al Basso Polesine.

L’ombra di un colpo ben orchestrato si allunga dal cuore della Lombardia fino al Basso Polesine. È qui, infatti, che l’inchiesta dei carabinieri ha trovato uno dei suoi punti chiave, nel contesto di un’indagine ancora in fase preliminare, ma già ricca di sviluppi.

Tutto ha avuto inizio la notte del 25 maggio scorso a Sarnico, in provincia di Bergamo, dove un gruppo criminale ha fatto esplodere un bancomat della Banca Popolare di Sondrio. Il bottino? 23.800 euro. Un’azione rapida e violenta, che ha immediatamente fatto scattare le indagini.

Secondo quanto emerso dalle attività investigative, dietro l’assalto ci sarebbe una banda composta da quattro persone, riconducibili a una comunità sinti con legami diretti nel Basso Polesine. Proprio in questa zona risiede uno dei presunti componenti del gruppo, oggi sotto i riflettori degli inquirenti.

Tre dei sospetti sono già stati arrestati durante una recente operazione condotta dai carabinieri. Il quarto, quello domiciliato nel Polesine, avrebbe invece scelto di consegnarsi spontaneamente alle autorità, presentandosi presso il comando dei carabinieri di Bergamo.

Nonostante gli arresti, gli investigatori mantengono il massimo riserbo: l’indagine è tutt’altro che conclusa. Le prossime settimane saranno decisive per chiarire i contorni dell’operazione e verificare eventuali complicità o collegamenti con altri episodi simili.

Nel frattempo, il caso riaccende l’attenzione su una forma di criminalità sempre più organizzata, capace di colpire con precisione chirurgica, ma che ora dovrà fare i conti con una risposta investigativa altrettanto determinata.

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