Pedalando per l’uguaglianza.
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- 4 giu
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Un viaggio tra città, diritti e sostenibilità.
Un'iniziativa dal forte impatto simbolico e sociale sta attraversando le strade d’Italia: si chiama “La risciò – l’uguaglianza si pedala” ed è promossa dal collettivo Salvaiciclisti Bologna. Al centro del progetto, una carovana ciclistica che percorre diverse città italiane con l’obiettivo di accendere i riflettori su due temi cruciali: le disuguaglianze di genere e la mobilità sostenibile.
Tra le tappe toccate anche Rovigo, dove i partecipanti hanno portato un messaggio di inclusione e consapevolezza, dimostrando che la bicicletta può essere non solo uno strumento di viaggio, ma anche un mezzo di cambiamento culturale.
La destinazione finale di questo percorso è il festival del cicloturismo a Piazzola sul Brenta, un appuntamento che celebra lo spostarsi lento, consapevole e rispettoso dell’ambiente.
Parallelamente, sempre nel rodigino, l’associazione Polis ha voluto dare un ulteriore segnale concreto nella lotta contro la violenza di genere. A Granzette è stata inaugurata una panchina rossa, simbolo ormai riconosciuto della memoria e dell’impegno contro la violenza sulle donne. La cerimonia, sentita e partecipata, ha visto la presenza di cittadini e autorità locali, a conferma di quanto il tema sia sentito e urgente.
Due azioni diverse ma unite da uno stesso spirito: dare voce ai diritti, promuovere rispetto e costruire, passo dopo passo – o meglio, pedalata dopo pedalata – una società più giusta. Origine del simbolo
L'iniziativa nasce in America Latina, in particolare in Messico, dove le scarpe rosse furono usate per denunciare le sparizioni e gli omicidi di donne. In Italia, l'idea della panchina rossa è stata rilanciata dall'associazione "States General of Women", ispirandosi a quel simbolo forte.
Significato
Rosso: rappresenta il sangue versato dalle vittime di violenza.
Panchina vuota: simboleggia l’assenza di una donna che non c’è più, uccisa dalla violenza.
Spazio pubblico: posizionarla in luoghi pubblici serve a sensibilizzare, educare e non dimenticare.

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