Stop ai diesel Euro 5.
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- 11 giu
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Da ottobre scatta il blocco in quattro regioni del Nord.
A partire da ottobre, oltre un milione di veicoli diesel Euro 5 saranno messi ai box in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. Un giro di vite necessario, dicono le istituzioni, per contrastare l’inquinamento atmosferico che da anni soffoca le nostre città, soprattutto in autunno e inverno.
Dietro la scelta c’è un’urgenza ambientale che non si può più ignorare: l’aria è irrespirabile, e i motori diesel continuano a essere tra i principali colpevoli. Ma se da un lato c’è la salute pubblica da tutelare, dall’altro si alzano voci preoccupate: quelle di cittadini e imprese che si trovano davanti a una spesa imprevista e pesante — cambiare auto, oggi, non è proprio una passeggiata.
Le amministrazioni locali sanno bene che non basta vietare. Per questo si parla già di incentivi e agevolazioni per chi decide di passare a veicoli meno inquinanti, come ibridi o elettrici. L’obiettivo è accompagnare le persone nella transizione, non abbandonarle a sé stesse.
Questa misura, comunque, non arriva dal nulla: è parte di un piano più ampio che coinvolge l’intero Paese. L’Italia, come il resto dell’Europa, ha preso impegni precisi per ridurre le emissioni e affrontare la crisi climatica. Il blocco dei diesel Euro 5 è solo uno dei tanti passi — forse il più impattante sul breve termine — verso un futuro più sostenibile.
Certo, resta da vedere come verrà gestita questa transizione sul campo. Per ora, una cosa è certa: da ottobre, cambiano le regole del gioco. E chi guida un diesel Euro 5 farebbe bene a pensarci fin da subito.

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